RECENSIONE DEL ROMANZO "VENDEMMIA ROSSO SANGUE LO STRANO CASO DEL MORTO CHE PARLA "

- di Maurizio Castellani - 


" Una nuova indagine per Marco Vincenti e i suoi amici Piero e Andrea.
Tra buona cucina e belle donne, i tre riusciranno a risolvere il caso, ovviamente con l'aiuto esterno del Maresciallo Bevacqua".

TRAMA E PRESENTAZIONE

Per chi ancora non avesse letto “La Ventiquattrore - Delitto in albergo”, mi presento: mi chiamo, anzi mi chiamano perché io non mi chiamo mai, Marco Vincenti e sono un normalissimo e tranquillo ex Geometra di provincia che, grazie alla zia Maria e pace all’anima sua, ha ereditato e gestisce un piccolo albergo nel Comune di Casciana Terme, località adagiata sulle colline pisane e conosciuta per le cure termali da oltre 900 anni, ma anche per la figura di Armando Picchi, che qui ha mosso i primi passi nel mondo del calcio.
 Ed è proprio in questo albergo che iniziò, con l’aiuto di due amici e circondato, si fa per dire, da diverse donne, la mia attività di investigatore. 
L’autore, forse stuzzicato dal fatto che la Toscana è terra di grande letteratura ma anche di ispirazione per best-seller internazionali a tinte forti, un giorno si svegliò con l’idea di mettersi a scrivere un racconto giallo, e fra i tanti aspiranti ha scelto proprio il sottoscritto per interpretare il suo personaggio principale.
 Ne “La ventiquattrore - Delitto in albergo”, insieme a due amici inseparabili, a un Maresciallo dei Carabinieri e alla bellissima Grazia, riesco a fare luce sul primo di una serie di fatti criminali che avverranno nella località; ammetto che nella risoluzione di quel caso la fortuna è stata dalla mia parte, ma nulla comunque ho tralasciato, compresa l’analisi psicologia della persona a riguardo del Maresciallo Bevacqua, il quale, dietro la severità dettata dal ruolo che svolge, nasconde in realtà una intelligenza e una umanità molto spiccate.
 Dal primo delitto sono trascorsi alcuni mesi, periodo in cui l’albergo ha lavorato a pieno ritmo.
 Il paese, senza più giornalisti, fotografi e curiosi “della peggio specie”, stava tornando piano piano alla sua normalità e le giornate si susseguivano una all’altra nella tranquillità più assoluta.
 Con la Grazia c’era stato un “contatto”, ma poi non si era mosso più niente e io mi ero sempre di più dedicato all’albergo e alle cene del venerdì sera con gli amici. 
Tutto fino a questa mattina, quando con la scusa: “Ciao Marco è un po’ che non ci si vede…”, l’autore entra in albergo, e chiedendomi un caffè si sistema in saletta, proprio nell’angolo riservato ai “tre detectives”.
 Ed ecco che di nuovo entro in scena, si accendono i riflettori, il truccatore cerca di elaborare un make-up che tenga conto delle particolari esigenze espressive richieste dallo sceneggiatore, i costumisti e i cameramen si aggirano per l’albergo sotto l’occhio vigile del regista e… ecco il primo ciak! 
Questa volta il caso da risolvere è più arduo, più complicato… l’autore vuole metterci alla prova, vuole capire fino a che punto possono spingersi le nostre menti, e alla fine si riterrà soddisfatto
 Era plausibile, inevitabile, che finisse così, del resto nulla si può contro “il club dei detective”.
 Piero e Andrea dimostreranno doti investigative più raffinate rispetto al passato, anche se prediligeranno l’azione al pensiero; il Maresciallo, fidandosi sempre più del trio, stringerà con noi un patto segreto, mentre io costretto a non muovermi dall’albergo per l’assenza di Grazia, arriverò alla soluzione del caso solo per osservazione e rigorosa deduzione logica.
 Dimenticavo, questa è la mia ultima presentazione rivolta ai lettori, d’ora in poi sarà l’autore stesso a riassumere il libro nella sinossi.
 Non è per maleducazione o svogliatezza che ho preso questa decisione, ma perché così mi è stato richiesto da lui stesso, ritenendo che tale mia attività non sia più necessaria. “…oramai, con questo secondo racconto, il pubblico ti conoscerà sempre di più, Marco, e non avrai ulteriore bisogno di presentarti... caso mai nel prossimo ci sarà una introduzione… comunque, vedremo al momento”. Quindi, vi lascio nelle sue mani e mi troverete nel racconto, ricordandovi che a voi parlerò in prima persona.


Buongiorno a tutti carissimi lettori come state? Sono davvero entusiasta di scrivere questa recensione perché i personaggi di Maurizio fanno parte di me ormai già da un po'...
Vi ricordate???
Beh, se non vi ricordate vi lascio qui sotto il link alla recensione del romanzo "la ventiquattrore delitto in albergo". 

----> la ventiquattrore delitto in Albergo  <----



Bene lettori iniziamo con questa nuovissima avventura di Marco Vincenti e dei suoi amici "detective" Andrea e Piero e Corrado Bevacqua.
La storia si apre con Marco Vincenti che decide di premiare la sua collega Grazia e di regalarle un soggiorno di una settimana per rilassarsi mentre lui rimane in albergo "da zia Maria" 24h su 24.
Marco decide di accompagnare all'aeroporto Grazia al ritorno all'altezza della  "Muraiola" mentre un gruppo di ciclisti chiede strada nota oltre il guardrail una bicicletta da uomo e più in la un corpo di un uomo di circa 45-50 anni si avvicina e prima di morire gli dice delle parole in una lingua a lui sconosciuta e quindi appena tornato in albergo se la appunta.
Inizia così la nostra storia avvincente, mai banale in un climax crescente di emozioni, risate,emozioni e buona cucina...
Marco contatta subito Bevacqua e comincia così un conto alla rovescia per scoprire l'assassino; esaminando il cadavere Marco nota il tatuaggio sulla mano e decide appena tornato in albergo di fare uno schizzo da mostrare ai suoi "colleghi"; se sarà il fato o meno questo non lo so ma la risposta all'enigma del tatuaggio arriva proprio da una ragazza Hanna Plavicenk che alloggerà nel suo albergo per qualche giorno.
Hanna appena entra in albergo vede sul bancone della reception un taccuino con il disegno del tatuaggio e lei gli spiega che rappresenta l'Ucraina.
Da quel momento non si parlerà più di cadavere ma dell'ucraino.
Marco decide di chiedere nuovamente aiuto ad Hanna riguardo alle ultime parole che "l'ucraino" gli aveva detto prima di morire; Hanna riflette per un paio di giorni poi gli dice che quelle parole significano "vendemmia"...
Scatta così in Marco un dolce ricordo di quando in giovane età vendemmiava per avere qualche soldo extra  da spendere durante l'inverno oltre alla paghetta...
Decide così di inviare Piero e Andrea a perlustrare e a parlare con persone abituali del luogo dove fu ritrovato l'ucraino e di inviare il Maresciallo a controllare le persone iscritte alle agenzie...
Che si trovi lì l'assassino???
Lo scoprirete solamente leggendo questo super giallo.
Devo dire carissimi lettori che amo i libri di Maurizio perché sono scritti in modo semplice e chiaro; sono ben strutturati e in grado di far divertire molto il lettore.
Sono libri che non sono MAI banali; la trama é ben pensata,ben scritta e molto dettagliata e con vari intrecci che creano suspance all'interno del racconto.
Ho amato anche questo secondo libro e spero che ci saranno nuove avventure per Marco, Piero e Andrea.
Consiglio questo romanzo proprio a tutti sia agli amanti del genere che a tutte le persone che hanno voglia di leggere qualcosa di diverso.
Comprate questo romanzo perché sarebbe davvero un perfetto regalo di Natale da mettere sotto l'albero.
Grazie Maurizio per avermi inviato con tanta disponibilità anche questo secondo romanzo; ma soprattutto grazie per avermi fatto rincontrare dei "vecchi amici" (Marco, Piero,Andrea e il Maresciallo Bevacqua).

VOTO: 9,5 !!!! Meritatissimo

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