SEGNALAZIONE DEL LIBRO FRONTE DEL FUOCO 
- di Michele D'Amore - 

Buongiorno a tutti cari lettori!!!
Come state??? 
Oggi sono qui a scrivere questo articolo per segnalarvi questo libro davvero interessante e avvincente; parla del lavoro dei Volontari d'antincendio boschivo; penso che oltre ad essere un romanzo che parla di un ente nazionale; sia anche un romanzo con al suo interno una specie di "campagna di sensibilizzazione".
Qui di seguito potrete trovare un super booktrailer, l'incipit del romanzo e varie info circa il libro e l'autore.
Mi raccomando acquistate questo libro in tantissimi!!!!!!
Perché queste persone sono degli eroi... 









QUESTO È IL SUPER BOOKTRAILER DI CUI VI PARLAVO BUONA VISIONE!!!


ora vi inserisco alcune informazioni sul libro!!!




Fronte del Fuoco
Michele D’Amore 

Nel terzo romanzo dal forte taglio verista e autobiografico, lo scrittore di origine sarda e milanese d’adozione racconta 
con una prosa ritmata e una narrazione in presa diretta, 
le estati dei volontari antincendio in Sardegna. 
Tra sirene, chiamate d’emergenza, motori in accelerazione e roghi da combattere come su un fronte di guerra, 
si intreccia e affiora la storia dei due ragazzi protagonisti, così diversi e allo stesso tempo così uguali


Dopo Questa è Casa Mia (2012), e 1-1 (2015), Michele D’Amore, milanese d’adozione, nato e vissuto in Sardegna fino ai 18 anni, presenta il suo terzo romanzo (270 pagine) dal titolo Fronte del Fuoco pubblicato da M, nuovo progetto editoriale indipendente

Fronte del Fuoco pone l’obiettivo all’interno dei mezzi di emergenza che, ogni anno, corrono a sirene spiegate su strade statali roventi, diretti verso incendi da domare. È una storia che si svolge tutta al confine con le fiamme, un romanzo verista e dal forte taglio autobiografico - Michele è volontario antincendio della Protezione Civile in Sardegna - ispirato alle vicende dei volontari dell’antincendio boschivo durante la stagione dei roghi

Il tema è di grande attualità: ogni anno, in Italia, decine di migliaia di ettari di bosco bruciano a causa di incendi di natura dolosa o colposa, legate all’incuria e alla disattenzione dell’uomo. Negli ultimi trent’anni è andato distrutto il 12% del patrimonio forestale nazionale. I mesi a più elevato rischio sono quelli estivi, quando la siccità, l’alta temperatura e il forte vento fanno evaporare parte dell’acqua trattenuta dalle piante, determinando condizioni naturali favorevoli all'innesco e allo sviluppo di incendi (Fonte: protezionecivile.gov.it)

«Sulla statale in direzione Palau, nel rettilineo che segue le curve della vecchia pizzeria, un’automobile abbassa il finestrino e qualcuno da dentro scaglia una sigaretta accesa. Il mozzicone cade nella cunetta, a pochi centimetri dalla striscia d’asfalto ancora calda dal sole di oggi. Il perfetto mix di erba secca e di vento si trasforma in una miccia perfetta. La sigaretta scalda tutto quello che trova attorno, nel buio della notte»

Michele D’Amore, attraverso una chiave narrativa dal ritmo serrato e una narrazione in presa diretta, racconta l’Italia che combatte le fiamme: l’estate e la vita dei volontari antincendio, le motivazioni, la passione. Le sirene, le chiamate d’emergenza, i motori in accelerazione e i roghi da combattere come sul fronte di guerra, il Fronte del Fuoco. Perché quella con il fuoco è una guerra. Un nemico insidioso, da affrontare con azione, adrenalina, istinto, passione e coraggio. 

Fronte del Fuoco è anche la storia di due ragazzi. È la storia di John e Jack, i due protagonisti del libro, diversi e allo stesso tempo simili, uno di venticinque e l’altro di trentacinque anni. John, il più giovane, animato da sogni, grandi aspettative e sentimenti sbrigliati come cavalli liberi e puri, entrato nella Protezione Civile per dimenticare una delusione d’amore. Jack, il più grande, ormai disilluso e stanco, che «ha perso il graffio», una persona diversa da quella che desiderava diventare quando era più piccolo. Entrambi lottano contro le fiamme, ma anche contro la vita che spesso ti cambia senza che tu te ne renda conto, portandoti lontano da quello che ami davvero.
Sullo sfondo: notti tumultuose, amori, corse a perdifiato. E tutta la fierezza di chi rinuncia alla tranquillità per difendere la terra che ama e non si arrende a tutta la fatica per tornare a essere se stesso, nonostante tutto.





QUALCHE INFORMAZIONE A PROPOSITO DI MICHELE D'AMORE
P.S. ALLA FINE TROVERETE I VARI LINK AL PROFILO FACEBOOK DI MICHELE MA ANCHE PER L'ACQUISTO DEL SUO ROMANZO IN FORMATO EBOOK O CARTACEO!!!!

Michele D'Amore




Michele D’Amore, classe 1978, nasce e vive a Palau, in Sardegna, fino ai diciotto anni. Finito il liceo, si trasferisce a Milano, città di origine dei suoi genitori, per frequentare l’università. È qui che in un percorso di studi che lo porta alla Laurea in Lettere Moderne, continua a coltivare la sua passione per la scrittura, a cui si dedica sin da piccolo, traendo ispirazione dalle molteplici sfaccettature della città.
«Da quando ho imparato a leggere e a scrivere, ho sempre avuto una straordinaria passione per la scrittura. Leggevo i romanzi per bambini e provavo ogni volta a scrivere un libro, ma avevo sette anni e dopo poche pagine di quaderno non sapevo come andare avanti! La passione negli anni è rimasta uguale, tra lettura e scrittura ho vissuto tantissime notti sveglio. Scrivere è me per una necessità»
Oltre a dedicarsi alla scrittura, Michele porta avanti con dedizione, costanza e passione, l’attività di volontario antincendio della Protezione Civile in Sardegna. Il suo obiettivo, in particolare con l’ultimo romanzo Fronte del Fuoco, consiste nel raccontare dal di dentro una storia, che è la storia di tutti i volontari, dei loro sacrifici di tutta un’estate, troppo spesso dimenticati o dati per scontati.
«Se nasci e cresci in Sardegna, gli incendi sono una costante di ogni estate. Il primo incendio di cui abbia ricordi personali è un rogo del 1981 e io avevo tre anni. Quella tensione, il timore e la voglia di fare qualcosa per spegnerli ha fatto sì che, appena compiuti 18 anni, mi sia iscritto come socio operativo nell'Associazione Antincendio del mio comune. Una volta vissuto il battesimo del fuoco, diventa la tua guerra. E sei pronto a sacrificare divertimento, relax e tempo libero tutti i giorni senza sentire la fatica»
Una doppia anima a volte in conflitto, a volte perfettamente in accordo, sospesa tra Milano, una città veloce e spesso difficile ma che ha permesso a Michele di affermarsi dal punto di vista professionale, e Palau, dove l’azzurro del mare incontra il profumo del mirto e dove, da quando ha compiuto diciotto anni, combatte tutte le estati la piaga degli incendi boschivi.
Milano è mia moglie e la Sardegna è mia mamma»

«Per spiegare il mio rapporto tra due citta così diverse, spesso uso questa

metafora"
I romanzi di Michele D’Amore hanno tutti un forte taglio verista e autobiografico. I suoi riferimenti spaziano dal verismo ottocentesco all’estetica del cinema neorealista, dallo stile giornalistico al linguaggio street report della cultura hip hop.
«La letteratura accende sogni e combatte problemi, può sostenere le persone e dargli un motivo per non mollare, può evidenziare problematiche, mettere in luce cause sociali. Per questo, una volta scoperti Vittorini, Verga e il cinema neorealista, ho capito che quello era il mio genere»
Dopo Questa è Casa Mia (2012), una storia che racconta Milano, la crisi e la vita di tre pubblicitari in cinquanta giorni di grandi sfide, e 1-1 (2015), romanzo di narrativa contemporanea focalizzato sul terremoto dell’Emilia del 2012, Michele D’Amore presenta il suo terzo romanzo (270 pagine) dal titolo Fronte del Fuoco, ispirato alle vicende dei volontari dell’antincendio boschivo durante la stagione dei roghi in Sardegna.
Fronte del Fuoco è pubblicato da M, nuovo progetto editoriale indipendente.
Michele D’Amore
www.micheledamore.it
facebook.com/mickdamore
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link cartaceo: https://www.amazon.it/Fronte-del-Fuoco-Michele-DAmore/dp/1520952899
link ebook: https://www.amazon.it/Fronte-del-Fuoco-Michele-DAmore-ebook/dp/B06XMQH5GL Trailer Fronte del Fuoco: https://youtu.be/JIlU6ldeVvc 






ORA VI INSERISCO L'INCIPIT DI QUESTO MERAVIGLIOSO ROMANZO!!!!!

È la notte del 30 luglio e c’è un vento forte di maestrale che piega gli alberi e sbatte le bandiere come fruste. È stata una giornata di sole e adesso le correnti d’aria soffiano per le vie di Palau trascinando con loro il profumo del mare, la polvere dei campi e l’odore di pesce dei ristoranti. È la notte del 30 luglio e c’è una colonna di automobili che entrano in paese dalla strada principale. Una scia di fari e luci rosse. Musica e clacson. È la notte che taglia l’estate come una lama, da luglio ad agosto, dalla calma alle prime code per le spiagge.
È una notte d’estate come tutte le altre, di quelle fresche, di quelle dove ceni con un maglioncino e vai a letto presto con il viso abbronzato e il sorriso di chi sta davvero bene.
I teenager si baciano sulle panchine del porto e i bar servono mirti con ghiaccio.
Le luci delle bancarelle ballano al vento come fiammelle, come lucciole che volano.
In porto le sartie delle barche a vela sbattono sugli alberi e da qualche parte qualcuno sta ascoltando una canzone di Ligabue.
Sulla statale in direzione Palau, nel rettilineo che segue le curve della vecchia pizzeria, un’automobile abbassa il finestrino e qualcuno da dentro scaglia una sigaretta accesa.
Il mozzicone cade nella cunetta, a pochi centimetri dalla striscia d’asfalto ancora calda dal sole di oggi.
Il perfetto mix di erba secca e di vento si trasforma in una miccia perfetta. La sigaretta scalda tutto quello che trova attorno, nel buio della notte.
Sotto un cielo stellato che sembra un film.
Mentre i ragazzi dell’auto cantano a squarciagola le canzoni della radio dando inizio a una serata indimenticabile, nello stesso istante parte la fiamma.
È come un flash, è come un fornello che si accende.
Da un centimetro a un metro in un soffio.
In un respiro.
Il vento fa tutto il resto.
Meno di un minuto.
L’automobile che sbuca dalla curva subito dopo si trova a evitare una fiamma schiacciata dalle correnti d’aria sull’asfalto della statale.
È una coppia di Palau che torna a casa. La moglie prende il cellulare e compone il numero della Protezione Civile.
Trenta secondi dopo, mentre le fiamme attaccano il cisto come impazzite, il centralino riceve la chiamata.
Passa meno di un minuto e la notizia viene comunicata al gruppo degli operativi su Whatsapp.
E poi meno di dieci secondi dal momento in cui ognuno si mette a correre verso la sede. Posate che cadono sul tavolo, bicchieri scagliati sul bancone, ragazze lasciate sole.

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Contate fino a 100 e sentirete le sirene della prima Rover, il 90. Dove dentro, nove su dieci, ci sono Gio e Cerrato.
I lampeggianti accendono la notte di Palau, mentre le fiamme si allargano come un ventaglio, sbattute dal vento, voraci come uno squalo, mentre corrono come tigri per la macchia fitta, cisto e ginestre, bruciando tutto e illuminando il cielo di rosso. I cinghiali scappano via, le tartarughe si chiudono nel guscio.

Altri trenta secondi e la seconda sirena fa da contrappunto alla prima.
Chiamate che si incrociano, chat, messaggi vocali.
Di notte è un casino.
La sede operativa di Tempio viene messa a conoscenza dell’incendio. Le case sono a meno di cinquecento metri e il teatro dell’emergenza sta per diventare una questione di competenza dei vigili delfuoco.

Ma i ragazzi non sanno nulla, i ragazzi sono già lanciati come proiettili verso il fronte del fuoco. Con le sirene che coprono le comunicazioni radio, con le voci concitate in gallurese, con il profumo del vento che si mischia a quello dell’incendio, con le fiamme che appaiono nel fumo come ballerine impazzite.
Quanto corre stanotte.
La regola tre sei nove del maestrale.
O tre giorni o sei o nove. Niente eccezioni.
La fortuna è che le fiamme stanno proprio di fianco alla strada. E le possono prendere coi mezzi sull’asfalto. Gio inchioda, stacca le sirene, fa inversione e si avvicina al fuoco in retro, Cerrato scende, attacca il gruppo, prende la naspo e aggredisce il fuoco in meno di un niente, tagliando le lingue da sotto, spezzandogli le gambe. Il rumore del fuoco che muore è gonfio, come un pallone che scoppia, come un motore ingolfato. È il suono più bello che tu possa sentire nellavita.
“Accelera!” urla il volontario, mentre sferza l’incendio come se stesse sparando.
La seconda Rover si lancia nello sterrato che le fiamme stanno per saltare, per chiuderlo dall’altro lato.
La polizia inchioda al centro della statale per bloccare il traffico.
Gli autisti dei mezzi accendono i fari.
I vigili del fuoco stanno a 130 all’ora sulle curve di Arzachena con l’APS, la Forestale è in arrivo sul rettilineo con le sirene che urlano, la terza Rover della squadra inchioda accanto alla prima.
Niente supporto aereo stanotte, al buio è tutta fanteria.
Quasi cento metri di fronte, mulinelli, raffiche di vento.
I turisti sulle auto in coda spengono i motori e scendono a filmare l’incendio con gli smartphone, i mezzi in arrivo aggrediscono la strada passando sulle corsie di sinistra. Qualcuno in paese, nei bar, parla dell’incendio. È la penultima notte di luglio. È il primo fuoco della stagione.
Il rumore dei blitz in accelerazione è un concerto live, nella notte che profuma di mirto.
Le raffiche di maestrale però non rendono la cosa facile, così l’incendio salta la strada e vola via.
“Salta salta,salta!”
“È brinchendi!”
Millo millo millo!” urlano i ragazzi.


La terza lancia ha provato a raffreddare col getto il lato sinistro dello sterrato per farlo abbassare prima della strada, ma col vento gli incendi saltano anche cento metri senza che tu li possa vedere.
E così se ne va, rovente come il sole, acceso come la paura.

Cerrato lascia cadere la naspo per terra e abbassa la testa.
Adesso prenderlo sarà un casino.
A quattrocento km di distanza John segue la chat sul suo smartphone e si pente di non essere partito prima.
A trecentonovantotto km dalle fiamme Jack appoggia il cocktail sul tavolino del bar e smette di parlare con gli amici.
Entrambi cominciano il primo agosto. Entrambi sono parte della squadra. Entrambi da dopodomani sfideranno il fuoco. E mille altre cose.
Ed entrambi stanotte non dormiranno.
Come quelli che abitano sulla linea del fronte, come i ragazzi sulle Rover, come i centralinisti della sala operativa, come quei quattro teenager che, al centro della pista in discoteca, non sapranno di aver combinato un casino di proporzioni incalcolabili.
Per una sigaretta.

DISPONIBILE DAL 22 MARZO IN EBOOK E FORMATO TASCABILE
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