USCITE CASA EDITRICE LATERZA LUGLIO 2017






Emanuele Giordana
Viaggio all'Eden Da Milano a Kathmandu
Collana
i Robinson / Letture
Prezzo
16,00
ISBN
                       9788858127711
Pagine
138

Un quaderno dimenticato per 40 anni. Un viaggiatore di lungo corso, poi giornalista e inviato speciale. La mitica rotta che negli anni ’70 partiva da Milano per arrivare fino all’Eden, a Kathmandu...
L'opera
Un viaggiatore di lungo corso, per passione e per lavoro, ricorda la rotta degli anni Settanta per Kathmandu: il Grande Viaggio in India fatto allora da ragazzo e ripercorso poi come giornalista a otto lustri di distanza. Un lungo racconto del viaggio che portò migliaia di giovani a Kabul, Benares, Goa, fino ai templi della valle di Kathmandu.
Ci si destreggia tra gli appunti presi allora su un quadernetto riemerso dalla polvere, gli esercizi di memoria e il confronto con le inevitabili trasformazioni di quei Paesi che, terminata l’epoca della Guerra fredda, sono stati attraversati da conflitti e anche da una nuova orda di invasori: i turisti che, dopo il Viaggio all’Eden dei frikkettoni, seguirono quella pista preferendogli però alberghi lussuosi e viaggi organizzati con tutto il bene e il male che ciò comporta. Il registro narrativo è doppio: c’è il ricordo tratteggiato con leggerezza e ironia tra droghe, sesso libero e scoperta di nuovi paesaggi e una zona d’ombra più riflessiva su cosa vuole dire ‘viaggiare’.
Libro godibile da chi aveva vent’anni allora, chi quel viaggio non ha mai fatto e chi ancora vorrebbe farlo.

Le tappe del viaggio
Milano – Iugoslavia – Grecia – Istanbul – Teheran – Kabul – Peshawar – Delhi – Benares – Rishikesh – Dharamsala – Goa – Varkala – Kathmandu – Tailandia – Indonesia – Marrakech
Il brano
«Completamente stravolti dalla potenza dell’afgano nero, i giovani viaggiatori vedevano entrare uomini scesi da cammelli a una sola gobba avvolti in tabarri – il patu
, coperta di finissima lana dell’Hindukush –, fieri pastori delle montagne, abili commercianti della pianura, chapandaz dal prezioso cavallo arabo. Tutto ti proiettava in una sorta di medioevo islamico, dove regole antiche come massicci dirupi e vigili come guardiani occhiuti di una tradizione millenaria sembravano – complici l’ambiente e l’hascisc – aver costruito a tua misura la magia di una notte stellata perduta nei grandi spazi dell’Oriente che finalmente si era fatto


realtà. Altro che scimmiottamenti di un’altra cultura, altro che divise in stile germanico, altro che modernità più o meno digerita: dopo l’Iran dello Scià – dove l’impronta della modernità sapeva di esportazione forzata di un modello del tutto estraneo – l’Afghanistan era una favola perfetta dove ti era consentito immergerti fino al midollo.»
Emanuele Giordana, giornalista e scrittore, è direttore responsabile dell’agenzia multimediale Amisnet. È presidente dal 2016 di “Afgana”, associazione per la ricerca e il sostegno alla società civile afgana. Cofondatore di Lettera22, editorialista della rivista “Terra”, è tra i conduttori di Radio3Mondo e ha il blog Great game. Tra le sue più recenti pubblicazioni, Afghanistan. Il crocevia della guerra alle porte dell’Asia (2007), Diario da Kabul. Appunti da una città sulla linea del fronte (2010) e Due pacifisti e un generale (con Ritanna Armeni, Ediesse 2010). Per Laterza ha scritto con Mario Dondero il libro Lo scatto umano. Viaggio nel fotogiornalismo da Budapest a New York (2014). 





Giulio Milani
I naufraghi del Don Gli italiani sul fronte russo. 1942-1943
Collana
i Robinson / Letture
Prezzo
22,00
ISBN
 9788858127858
Pagine
352 



Attraverso la voce vivida e intensa degli ultimi testimoni, un potente affresco della più drammatica battaglia combattuta dall’esercito italiano nella seconda guerra mondiale: la ritirata di Russia dal Don verso casa.
L'opera
26 gennaio 1943. A Nikolaevka, sul fronte russo, si svolge una battaglia memorabile, che ha prodotto la più alta e ampia letteratura italiana di tutta la seconda guerra mondiale: per riportare a casa ciò che resta dell’Armata italiana in Russia il corpo degli alpini deve superare undici sbarramenti in successione, altrettante cinture infernali oltre l’accerchiamento avversario, superiore per uomini e mezzi. Degli oltre 200.000 che erano partiti dall’Italia con la prospettiva di contribuire a una facile vittoria, meno della metà riuscirà a ritornare nel nostro paese dopo sofferenze e traversie indicibili.
Il volto umano e drammatico di questa epopea viene riportato alla luce grazie a molteplici e inediti punti di vista: dal semplice artigliere all’ufficiale, dal pilota d’aereo al maniscalco, dall’autiere al fante in servizio postale. Grazie alle testimonianze, inedite e numerosissime, di molti degli ultimi testimoni emergono con vigore i lati oscuri come le punte di eroismo e di solidarietà che hanno fatto della ritirata di Russia, nel quadro più ampio dello scontro sul fronte orientale e dell’assedio di Stalingrado, il corrispettivo italiano dell’
Anabasi di Senofonte, ossia una vicenda di straordinario significato umano, prima che militare e politico, che ha segnato il destino d’Italia e d’Europa.
Il brano
«Quando il sole sorse sulle macerie, la trapunta innevata scoprì, agli occhi dei sopravvissuti, la forza dell’ecatombe che quel sacrificio era costato: in cinque ore effettive di combattimenti, erano morti non meno di cinquemila italiani. Tra loro, un generale, due colonnelli, quaranta ufficiali, e un’intera gradazione di posizioni gerarchiche e di atti di valore che un medagliere postumo si sarebbe incaricato, dopo la battaglia, di apporre sui petti inanimati di uno sterminato cimitero di statue di ghiaccio.»

«La colonna procedeva a monconi. Un altro giorno di cammino nella neve, poi la notte in un’isba, poi di nuovo un giorno di cammino nella neve. Avanti un piede via l’altro, con il cuoio delle scarpe che aveva formato una piaga viva sulla pelle. Le ginocchia crocchiavano, gli venne la dissenteria. Ancora un giorno di

marcia, altri feriti abbandonati, insieme agli ultimi cannoni: lui andava sempre avanti, con l’aiuto di un bastone e l’andatura del vecchio viandante. Il sergente non pensava più a nulla, né a ritrovare i compagni né alla baita. Si sentiva arido come un sasso, e come un sasso veniva rotolato dal torrente. Più niente lo impressionava, più nulla poteva commuoverlo. Se avesse dovuto combattere di nuovo, lo avrebbe fatto da solo. Non voleva più ricevere ordini, né darli. Aveva dodici colpi per il moschetto e tre bombe a mano: forse non c’era nessuno, nella colonna, che avesse tante munizioni quante lui. Se avesse dovuto combattere di nuovo, non si sarebbe più curato di quanti lo avessero seguito o sopravanzato: ormai era solo, libero di tutto, come per una caccia nei boschi.»
Giulio Milani ha pubblicato per Baldini & Castoldi il romanzo Gli struggenti e per Transeuropa il romanzo La cartoonizzazione dell’Occidente e il saggio sul romanzesco L’arte della scrittura e della caccia col falcone. Ha curato le antologie di scrittori emergenti I persecutori (con Marco Rovelli) e di esordienti Over-Age. Apocalittici e disappropriati. Ha intervistato lo scrittore Mario Rigoni Stern in Storia di Mario. Mario Rigoni Stern e il suo mondo. In ambito editoriale, è stato promotore e coordinatore della collana di coedizioni “Indies” di Feltrinelli e dello scaffale di tutela della bibliodiversità con LibrerieCoop. Per Laterza è autore del reportage narrativo La terra bianca. Marmo, chimica e altri disastri (2015). 





Daniela Danna
“Fare un figlio per altri è giusto” Falso!
Collana
IdÃ2la Laterza
Prezzo
12,00
ISBN
9788858129142
Pagine
168 




Si può accettare che le donne siano considerate ‘portatrici’ per figli altrui e che i bambini possano essere venduti a ‘genitori committenti’?
L'opera
Spesso la ‘gravidanza (o gestazione) per altri’ o Gpa è presentata come un atto di liberalità e solidarietà da parte di donne generose che aiutano coppie infertili ad avere figli. Chi potrebbe obiettare alla bontà di questo scenario? Ma, contrariamente a quanto si sente dire, la Gpa non è una ‘tecnica di riproduzione assistita’ bensì una gravidanza come le altre. E per ‘Gpa’ si intende un’istituzione giuridica diffusa in pochi paesi al mondo, che in Italia non è possibile introdurre senza stravolgere lo stesso concetto di filiazione a danno delle donne in generale e dei neonati in particolare: le prime considerate come ‘portatrici’ per gravidanze e bambini altrui, i secondi trattati alla stregua di oggetti, che non vengono donati ma venduti. I ‘genitori committenti’ nella Gpa, infatti non sono semplicemente i destinatari di una promessa ma diventano i datori di lavoro della donna, controllandone le azioni e obbligandola per contratto o regolamento a cedere la prole, senza possibilità di ripensamento. Da qualsiasi punto si parta, con vincoli e paletti per la salvaguardia delle donne, il potente concetto giuridico che la gravidanza di una donna che ‘fa la Gpa’ non è la sua ma è ‘per altri’ arriva prima o poi alla sua piena realizzazione, come i casi della Gran Bretagna e del Canada che la permettono ci dimostrano.

Daniela Danna, sociologa, insegna Politiche sociali presso il Dipartimento di Studi Sociali e Politici dell’Università Statale di Milano. Le sue ricerche hanno riguardato questioni di genere, lesbismo e omosessualità, violenza contro le donne, politiche sulla prostituzione, maternità surrogata, analisi dei sistemi-mondo e teorie sulla popolazione. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Ginocidio. La violenza contro le donne nell’era globale (Eleuthera 2007); Crescere in famiglie omogenitoriali (a cura di, con Chiara Cavina, Franco Angeli 2009); Stato di Famiglia. Le donne maltrattate di fronte alle istituzioni (Ediesse 2009); Il genere spiegato a un paramecio (BFS 2011); Contract Children: Questioning Surrogacy (Ibidem 2015).





Vittorio Coco
Polizie speciali Dal fascismo alla repubblica
Collana
Storia e SocietÃ
Prezzo
22,00
ISBN
9788858129135
Pagine
240 




Le polizie speciali sono nate all’alba del ’900 per combattere la mafia. Gli uomini e i metodi formati in quella esperienza divennero il modello per la repressione politica del fascismo.
L'opera
Il 22 gennaio 1917, dopo settimane di manovre preparatorie, in un casale dell’entroterra di Sciacca furono catturati i principali componenti della banda Grisafi. Responsabile degli arresti che debellarono uno dei gruppi criminali più attivi di tutta la Sicilia era un funzionario ancora poco conosciuto ma destinato a un futuro celebre: Cesare Mori, il ‘prefetto di ferro’. A partire da questo episodio dimenticato, il libro ricostruisce le vicende dei corpi speciali di polizia che operarono in Italia tra la prima guerra mondiale, il ventennio fascista e la prima età repubblicana. Nacquero in quel momento organismi centralizzati, dall’ampia sfera di intervento e che adottavano modalità di azione basate sulla centralità del sistema informativo. Durante il fascismo il modello fu perfezionato con strutture di indagine politica come l’Ovra. Tali organismi furono utilizzati prima nel contrasto alla mafia e al banditismo sardo, poi nella feroce repressione della resistenza slovena in Venezia Giulia durante la seconda guerra mondiale. Alla caduta del fascismo il modello transitò poi alla prima età repubblicana, dove venne utilizzato di nuovo in Sicilia per fare fronte alla rinnovata emergenza del banditismo.
Il filo conduttore della narrazione è costituito dalle travagliate carriere dei funzionari di polizia che di volta in volta furono chiamati alla direzione di questi organismi che, tra utopie d’ordine e ambizioni personali, formarono un ristretto gruppo di specialisti del settore.

Vittorio Coco, dottore di ricerca in Storia contemporanea, insegna all’Università di Palermo. Per i nostri tipi ha pubblicato La mafia dei giardini. Storia delle cosche della Piana dei Colli (2013).




Judith Butler
Questione di genere Il femminismo e la sovversione
dell'identitÃ
trad. di S. Adamo
Collana
Biblioteca Universale Laterza
Prezzo
18,00
ISBN
9788858129562
Pagine
256 




Il libro che ha segnato un punto di svolta del femminismo internazionale e che è divenuto un classico del pensiero di genere.
Judith Butler argomenta perché il corpo sessuato non è un dato biologico ma una costruzione culturale.
Judith Butler
Questione di genere Il femminismo e la sovversione
dell'identitÃ
trad. di S. Adamo
Collana
Biblioteca Universale Laterza
Prezzo
18,00
ISBN
                                9788858129562
Pagine
256
Questione di genere è un classico, nel senso migliore del termine: rileggere questo libro, o leggerlo per la prima volta, dà una nuova forma alle categorie attraverso cui facciamo esperienza delle nostre vite e dei nostri corpi e li mettiamo in atto. Il fatto che questo ci disturbi è un piacere intellettuale e una necessità politica. Donna Haraway
L'opera
Che cosa vuol dire appartenere al genere femminile o maschile? È davvero così facile distinguere un uomo da una donna? Judith Butler è convinta del contrario e in questo libro affronta i luoghi comuni che si nascondono dietro la presunzione di poter assegnare un’identità in base al sesso biologico. Come riconoscere, allora, il proprio genere o definire la propria identità?
La scommessa è trovare un ‘posto tutto per sé’ fra maschile e femminile, ai margini delle rigide classificazioni prodotte dalla psicoanalisi, dalla filosofia, dalla biologia e dalla linguistica. Non esistono due generi ma numerose possibilità che devono includere anche tutti i soggetti ritenuti anomali ed eccentrici dalle norme imposte e codificate. Judith Butler mette così in discussione anche parte del femminismo occidentale che ha riprodotto la stessa gerarchia dei sessi, idealizzando la donna in maniera speculare a quello che ha fatto la cultura maschilista e patriarcale.
La sfida lanciata dalla filosofa statunitense è quella di ripensare le identità di ogni persona come qualcosa in continuo mutamento e che non deve essere ingabbiato in nessun modello stereotipato: la posta in gioco non è semplicemente l’orientamento sessuale o la definizione di genere ma la pratica democratica di avere accesso a diritti e cittadinanza.
Judith Butler, una delle filosofe più autorevoli e originali del pensiero contemporaneo, insegna presso il

Dipartimento di Retorica e letteratura comparata della University of California, Berkeley, e presso la European Graduate School. Tra i suoi libri tradotti in italiano: La rivendicazione di Antigone. La parentela tra la vita e la morte (Bollati Boringhieri 2003); Critica della violenza etica (Feltrinelli 2006); Parole che provocano. Per una politica del performativo (Cortina 2010); Vite precarie. I poteri del lutto e della violenza (Postmedia books 2013); La vita psichica del potere (Mimesis 2013); Fare e disfare il genere (Mimesis 2014); L’alleanza dei corpi (Nottetempo 2017). Nel catalogo Laterza anche Soggetti di desiderio (2009) e Dialoghi sulla Sinistra. Contingenza, egemonia, universalità (con E. Laclau e S. ?i?ek, 2010).






Nelle pagine di un profondo conoscitore della storia della giurisprudenza medievale, il diritto si rivela lo strumento più appropriato e congeniale per capire l’intera civiltà di quell’epoca.
Una grande opera la cui validità dura nel tempo.
L'opera
L’esperienza giuridica medievale si pone come un pianeta separato e distinto da quello moderno: un insieme di valori fortemente incisivi e largamente diffusi creano una particolare mentalità giuridica e impongono precise scelte e soluzioni per i grandi problemi della vita associata.
Su questa base Paolo Grossi ricostruisce magistralmente tale mentalità, assumendo a sue fedeli cifre espressive in primo luogo i vari istituti che organizzano la vita di ogni giorno, ciò che oggi noi chiameremmo ‘diritto privato’.
Ne emerge una civiltà intimamente giuridica, perché fondata su un ordine che è offerto dal diritto e che sul diritto si incardina. A fronte di una tumultuosa superficie politico-sociale, fa spicco la saldezza e la stabilità della costituzione sottostante, l’ordine giuridico appunto, garanzia e salvataggio della civiltà medievale. E, per questo, uno dei suoi messaggi storici più vivi e vitali.

Paolo Grossi, giurista, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, è attualmente presidente della Corte costituzionale. È stato insignito di lauree honoris causa in molte università italiane ed estere. Tra le sue pubblicazioni più recenti, per Giuffrè: Scienza giuridica italiana. Un profilo storico 1860/1950; Mitologie giuridiche della modernità; La cultura del civilista italiano. Un profilo storico; Società, diritto, Stato. Un recupero per il diritto; Nobiltà del diritto. Profili di giuristi. Per Laterza è autore di Prima lezione di diritto, L’Europa del diritto, Introduzione al Novecento giuridico e Ritorno al diritto.


Paolo Grossi
L'ordine giuridico medievale Collana
Biblioteca Universale Laterza
Prezzo
24,00
ISBN
9788858129500
Pagine 280



Nelle pagine di un profondo conoscitore della storia della giurisprudenza medievale, il diritto si rivela lo strumento più appropriato e congeniale per capire l’intera civiltà di quell’epoca.
Una grande opera la cui validità dura nel tempo.
L'opera
L’esperienza giuridica medievale si pone come un pianeta separato e distinto da quello moderno: un insieme di valori fortemente incisivi e largamente diffusi creano una particolare mentalità giuridica e impongono precise scelte e soluzioni per i grandi problemi della vita associata.
Su questa base Paolo Grossi ricostruisce magistralmente tale mentalità, assumendo a sue fedeli cifre espressive in primo luogo i vari istituti che organizzano la vita di ogni giorno, ciò che oggi noi chiameremmo ‘diritto privato’.
Ne emerge una civiltà intimamente giuridica, perché fondata su un ordine che è offerto dal diritto e che sul diritto si incardina. A fronte di una tumultuosa superficie politico-sociale, fa spicco la saldezza e la stabilità della costituzione sottostante, l’ordine giuridico appunto, garanzia e salvataggio della civiltà medievale. E, per questo, uno dei suoi messaggi storici più vivi e vitali.

Paolo Grossi, giurista, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, è attualmente presidente della Corte costituzionale. È stato insignito di lauree honoris causa in molte università italiane ed estere. Tra le sue pubblicazioni più recenti, per Giuffrè: Scienza giuridica italiana. Un profilo storico 1860/1950; Mitologie giuridiche della modernità; La cultura del civilista italiano. Un profilo storico; Società, diritto, Stato. Un recupero per il diritto; Nobiltà del diritto. Profili di giuristi. Per Laterza è autore di Prima lezione di diritto, L’Europa del diritto, Introduzione al Novecento giuridico e Ritorno al diritto.






Elena Pasquinelli
Come usare il tablet in famiglia Piccola guida per genitori 3.0
Collana
Universale Laterza
Prezzo
13,00
ISBN
 9788858127582
Pagine
192 



A partire dagli effetti che l’uso quotidiano di tablet, smartphone e computer ha su alcune funzioni cognitive fondamentali del nostro cervello – attenzione, memoria, apprendimento, controllo sulle scelte, gestione del tempo e socialità –, una piccola guida per orientare noi e i nostri bambini a un uso saggio delle nuove tecnologie.
L'opera
L’uso del computer, di Internet, aiutano o riducono la memoria? Migliorano o ostacolano le capacità d’imparare, a scuola e altrove? Come reagire di fronte alla pratica dell’uso simultaneo di due, tre dispositivi allo stesso tempo? Al telefono posato sul tavolo su cui si fanno i compiti, accanto al letto? Perché è così difficile resistere a un buon video gioco o a un sms spedito a tarda sera da un amico, da un compagno di scuola? Che ne è della nostra percezione del tempo? Che succede quando la nostra vita sociale diventa in parte elettronica? L’incontro tra ‘schermi’ (di computer, tablet, smartphone, console di gioco) e cervelli (noi) è storia recente e le sue conseguenze non sono scontate. Tanto più quando ad andare incontro a queste tecnologie sono giovani utilizzatori, per i quali la costruzione di preferenze, abitudini e buone pratiche, è largamente in corso.
Sono proprio i più giovani a costituire l’obiettivo principale di questo libro, il cui tema centrale è: come fare ad aiutare i nostri bambini a sviluppare un uso intelligente e consapevole delle tecnologie a loro disposizione. Si tratterà in particolare di capire come reagiscono alcune funzioni svolte dal nostro cervello quando sono sollecitate dall’uso degli schermi: attenzione, memoria, apprendimento, controllo volontario su scelte e preferenze, percezione e gestione del tempo, cognizione sociale.
Nel corso dei diversi capitoli verranno proposti elementi di riflessione, a partire dai quali ognuno potrà sviluppare strategie adatte al proprio caso: per la propria famiglia, per i propri figli, per il proprio gruppo di allievi, ma anche per se stessi.

Elena Pasquinelli è ricercatore associato dell’Institut Jean Nicod presso l’Ecole normale supérieure di Parigi. Filosofa di formazione, si occupa di scienze del cervello, della mente e del comportamento e della loro applicazione nel campo dell’educazione. Tra le sue pubblicazioni: Toute ressemblance ne saurait être que fortuite. Illusion de réalité, crédibilité et réalisme face aux nouveaux media (Parigi 2012); Irresistibili

schermi. Fatti e misfatti della realtà virtuale (Mondadori Università 2012); Du labo à l'école. Science et apprentissage (Parigi 2012); Mon cerveau, ce héros. Mythes et réalité (Parigi 2015, Prix du ministère de la recherche: Le goût des sciences 2016).



Francesco Barbagallo
La questione italiana Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi
Collana
Economica Laterza
Prezzo
12,00
ISBN
 9788858129524
Pagine
244 




Francesco Barbagallo traccia l’itinerario che ha attraversato il cosiddetto divario Nord-Sud dall’Unità a oggi. Nell’alternarsi di dati e pagine sobriamente emotive, emerge un promemoria impressionante. Si vede da un lato il filo del ‘meridionalismo’ stendersi lungo i decenni; dall’altro l’azione delle classi dirigenti nei riguardi del Sud, che ha conosciuto rari momenti in auge e lunghi periodi di stasi.
Nello Ajello, “la Repubblica”
Barbagallo mette in luce come luoghi comuni e politiche sbagliate abbiano penalizzato metà del nostro paese. Secondo l’autore il Mezzogiorno da ‘problema’ dovrebbe trasformarsi in opportunità, possibile volano per un’intera risposta della società italiana. A patto di liberarsi dal familismo dei clan e di puntare sulla preparazione e le capacità di lavoro del più esteso e inattivo capitale giovanile.
Rocco Moliterni, “Tuttolibri”
Francesco Barbagallo dimostra in queste pagine quale ruolo centrale abbia avuto la questione meridionale nella storia d’Italia e sottolinea come essa abbia ancora oggi un’importanza fondamentale, malgrado ultimamente sia pressoché scomparsa dal discorso pubblico: come se la si desse oramai per irrisolvibile.
Valerio Castronovo, “Il Sole 24 Ore”
L'opera
1861, nasce l’Italia unita, ma nasce anche, da subito, un grande problema: il rapporto tra Nord e Sud.

Francesco Barbagallo insegna Storia contemporanea nell’Università di Napoli Federico II. Dirige dal 1983 la rivista “Studi Storici” ed è autore di numerosi saggi sulla storia dell’Italia contemporanea e del Mezzogiorno, su questioni di storiografia, di storia del Pci e ha coordinato la Storia dell’Italia repubblicana (Torino 1994-1997). Tra le sue pubblicazioni: Francesco S. Nitti (Torino 1984); Napoli fine Novecento. Politici camorristi imprenditori (Torino 1997); Enrico Berlinguer (Roma 2006). Per i nostri tipi ricordiamo

Storia della camorra (2010) e Napoli, Belle Époque (2015).





Un dizionario capace di rappresentare al meglio l’evoluzione e i profondi cambiamenti strutturali dell’archeologia storica.
Riccardo Francovich - Daniele Manacorda (a cura di) Dizionario di archeologia Temi, concetti e metodi
Collana
Economica Laterza
Prezzo
14,00
ISBN
 9788858129531
Pagine
380 



L'opera
Se per due secoli il contributo essenziale della ricerca archeologica è apparso sostanzialmente finalizzato alla conoscenza artistica del mondo antico, appare evidente che gli orizzonti si sono smisuratamente ampliati. Al centro dell’interesse non stanno più soltanto le diverse forme di produzione artistica e i centri del potere, ma piuttosto le società nella loro complessità a partire dalle loro economie, per poi passare ai saperi tecnologici e alle interazioni fra uomo e ambiente, alla cultura materiale e alla storia della mentalità. Questo
Dizionario, che si avvale di contributi di studiosi italiani, vuole rappresentare la complessità delle problematiche della materia, in modo da offrire uno strumento di lavoro e di orientamento per chi affronta gli studi archeologici o già opera in questo settore.
Riccardo Francovich ha insegnato Archeologia medievale all’Università di Siena. Ha pubblicato saggi e curato numerosi volumi nell’ambito dell’archeologia urbana e rurale e di storia degli insediamenti medievali.
Daniele Manacorda insegna Metodologie della ricerca archeologica all’Università Roma Tre. Ha condotto numerose ricerche sul campo, ha diretto vari scavi archeologici stratigrafici a Roma, in Puglia e in Toscana e ha organizzato l’allestimento di alcuni nuovi musei e parchi archeologici (Roma-Crypta Balbi, Piombino-Populonia, Narni). Per Laterza è autore di Prima lezione di archeologia (2004) e Lezioni di archeologia (2008).






Tiziano Fratus
L'Italia è un giardino Passeggiate tra natura selvaggia e geometrie neoclassiche
Collana
Economica Laterza
Prezzo
11,00
ISBN
9788858129548
Pagine
236 



Si parte dal parco del castello Passerin d’Entré-ves a Châtillon in Val D’Aosta, si passa dai giardini botanici Hanbury a Ventimiglia, da Montisola sul lago d’Iseo, dal Castello di Miramare a Trieste, dalla Villa Reale di Monza e poi si continua, lungo tutta l’Italia, attraversando i Boboli di Firenze, le ‘finte rovine’ di Bomarzo, il bosco La Ragnaia in Val d’Orcia sino al giardino botanico del Pollino, all’‘hortus bruttiorum’ di Rende e al ricchissimo Orto Botanico di Palermo. Natura straordinaria. E mano sapiente dell’uomo.
Antonio Calabrò, “Il Piccolo”
L'opera
L'Italia è un giardino è un libro che racchiude i luoghi pensati e costruiti per il piacere dell’occhio di chi osserva: dai giardini di Valsanzibio, Tivoli e Firenze a quelli pubblici di Palermo, Genova e Milano, dalle grandi regge di Monza, Venaria e Caserta ai boschi-giardino di Ninfa, Merano, Ischia e Bomarzo. Eden che a volte imitano, come in un gioco di specchi, la natura selvaggia, quel mondo che un tempo esisteva soltanto oltre le mura. Una finta natura addomesticata, un paesaggio immaginato e poetico, costellato di citazioni esplicite tratte dalla cultura antica, neoclassica, barocca o moderna. Occasioni preziose per ristabilire un’armonia urgente e necessaria col mondo.
L’Italia è un giardino è un viaggio in alcuni dei più stupefacenti giardini della Penisola. Un invito irresistibile a scoprire i tanti piccoli paradisi che abbiamo a disposizione a pochi chilometri da casa.
Tiziano Fratus abita un continente compreso fra la carta e la corteccia. Incontrando in California le sequoie millenarie ha coniato i concetti di ‘Homo Radix’ e ‘alberografia’ che hanno rivoluzionato la sua prassi quotidiana, iniziandolo alla meditazione negli ambienti naturali, e hanno dato vita a una serie di libri, mostre fotografiche, itinerari disegnati in varie città e regioni, oltre alla rubrica “Il cercatore d’alberi” su “La Stampa”. Fra i suoi libri si ricordano Ogni albero è un poeta (Mondadori), Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli) e Il sussurro degli alberi (Ediciclo). Ampia è la produzione in versi, con traduzioni internazionali. La sua ultima raccolta è Arborgrammaticus, composta da Un quaderno di radici (Feltrinelli) e Musica per le foreste (Mondadori). Per Laterza è autore di L’Italia è un bosco. Storie di grandi alberi con radici e qualche

fronda e Il libro delle foreste scolpite. In viaggio tra gli alberi a duemila metri.www.homoradix.com




Stefano RodotÃ
Diritto d'amore Collana
Economica Laterza
Prezzo
10,00
ISBN
 9788858129555
Pagine
158 




Le domande che Stefano Rodotà si pone in questo libro – esemplare nelle sue affilate argomentazioni, nell’analitica lucidità e nella capacità di articolare un’ampia gamma di varianti senza oscurare le principali tesi sostenute – è se sia possibile conciliare queste due potenze, il diritto e l’amore. Se, in altre parole, sia possibile per un verso ‘liberare l’amore’, riconsegnandolo alla vita nella sua ricchezza e variabilità e, per l’altro, trasformare il diritto da aggressivo gendarme dei sentimenti in rispettoso fautore del primato della persona.
Remo Bodei, “Il Sole 24 Ore”
Per il diritto l’amore non esiste. Nel codice la parola non compare mai, segno di una insofferenza forse reciproca, di una incompatibilità che in Italia è più forte che altrove. Al conflitto permanente tra diritto e amore dedica bellissime pagine Stefano Rodotà, giurista da sempre attento al tumultuoso rapporto tra l’irregolarità e l’imprevedibilità della vita e l’astrazione formale della regola giuridica. Inutile aggiungere da che parte stia Rodotà. Ed è superfluo anticipare che in questa storia i protagonisti non sono solo il diritto o i sentimenti ma anche la politica. Con alcune vittime – un tempo le donne, oggi gli omosessuali – che guidano il cambiamento.
Simonetta Fiori, “la Repubblica”
Un’indagine sulla pervasività del diritto e sui suoi limiti che conduce a una duplice conclusione: da una parte, l’esigenza di presidiare il territorio del non diritto contro le tentazioni di sottomettere alla regola giuridica la vita intera; dall’altra, la fiducia nella funzione emancipativa del diritto. È in questa forbice, su questa sottile linea di confine che si situa il diritto d’amore, non un ossimoro, dunque, ma una creatura fragile, proprio perché sospesa fra giuridificazione e non diritto. Ma anche cruciale, in quanto espressione di una civiltà giuridica che si pretende matura, e degna di tale nome.
Maria Rosaria Marella, “L’Indice”
L'opera
Coppie omosessuali, coppie di fatto, unioni civili, nuovi modi di vivere insieme: la regolamentazione giuridica dei legami d’amore è all’ordine del giorno, nella politica, nella società, all’interno della stessa Chiesa. Un tema centrale, un giurista che ha fatto dei diritti fondamentali della persona il centro del suo impegno teorico e civile.

Stefano Rodotà è professore emerito di Diritto civile dell’Università di Roma La Sapienza. È tra gli autori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. È stato presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali e ha presieduto il gruppo europeo per la tutela della privacy. Editorialista di “Repubblica”, autore di numerose opere tradotte in più lingue, per Laterza ha pubblicato: Repertorio di fine secolo; Questioni di bioetica; Tecnopolitica; Intervista su privacy e libertà (a cura di Paolo Conti); Perché laico; Elogio del moralismo; Il diritto di avere diritti; Il mondo nella rete. Quali i diritti, quali i vincoli; Solidarietà. Un’utopia necessaria

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